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Helil - Capitolo 8

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Le sembrava di galleggiare… no… stava galleggiando, come trasportata da una corrente, ma non si trovava in acqua, stava fluttuando nell’aria! Un sogno? Sicuramente! Non poteva essere altrimenti!
Uno di quei sogni che alla fine ti fanno risvegliare all’improvviso perché ti sembra di cadere nel vuoto… No, non stava cadendo nel vuoto, era ancora trasportata da una strana corrente, intorno a lei c’era il vuoto, ma non stava cadendo…
Nan aprì gli occhi: era ancora buio, non riusciva a distinguere niente nella stanza.
Chissà se Kei stava meglio ora… Fil Yago e Tares avevano anche fatto dei turni per vegliarla  di notte.
Un momento… Quando si era addormentata era convinta che ci fosse una lampada ad illuminare la stanza! Come mai era tutto buio intorno a lei?
Si alzò a sedere sul letto, non vedeva niente, ma ormai conosceva abbastanza bene la stanza per poter avanzare a tentoni, scese dal letto. Strano, il letto sembrava piu’ grande! Bah! Mezza addormentata come era! Era solo un’impressione!
Fece qualche passo a piedi nudi, doveva stare attenta a non urtare contro il letto di Kei, che era di fianco alla porta proprio accanto al suo.
Si diresse verso sinistra per non incontrare ostacoli…
Strano… non solo il letto sembrava più grande, anche la camera!
Tese la mano verso la parete… eccola! Fece qualche passo con la mano sul muro per orientarsi meglio al buio…
Stoffa… Le sue mani incontrarono della stoffa… velluto per essere precisi. Una tenda???
Si c’erano dei vetri dietro…
I dubbi di Nan divennero certezze: quella non era la stanza dove dormivano lei e Kei!! Dove si trovava adesso?? Alla fattoria non c’erano tende di velluto!!! E neppure finestre così grandi da giustificarne la presenza!!
“Tares!! Yago!!” chiamò, ma nessuno rispose.
Prese coraggio e scostò la tenda: stava per albeggiare un tenue chiarore rendeva tutto più nitido, quella era la porta finestra di un’ampia stanza. Nan aprì completamente la tenda.
Al di là della finestra c’era un terrazzo che si affacciava su di un ampio cortile sovrastrato da possenti mura. La stanza era davvero grande, davanti alla porta finestra c’era un caminetto, a destra il letto, a sinistra la porta, di fianco alla porta finestra un grosso armadio …
“Tares!!! Yago!!! Fil!!!!” urlò la ragazza. Si gettò verso la porta, doveva uscire di lì!!
Chiusa.
Era ancora un sogno?? No, la porta di legno riccamente decorata era decisamente reale!
Dove si trovava?? In che posto era finita??
“Aprite questa porta!!”
Nan urlava e colpiva il legno per farsi sentire.
Nessuna risposta giungeva dall’esterno… Ma c’era qualcuno in quella grande casa circondata da alte mura? Nan era forse sola?
Si diresse di nuovo verso la porta finestra e la spalancò.


Non era freddo (bhè, del resto era estate, no? O neppure quello era sicuro?) e il sole ormai stava sorgendo…
Nan si affacciò dalla terrazza; era molto in alto, si guardò intorno…
Quello era un palazzo! Un enorme palazzo a giudicare da ciò che vedeva Nan dalla terrazza…
Come diavolo era finita lì?? Chi ce l’aveva portata? Perché??
E gli altri?? Cosa era accaduto a Kei e a Tares? A Fil e a Yago??
Mille domande la angosciavano, cosa le sarebbe successo?? Conosceva quella sensazione.. l’aveva provata quando Lord Shiris era morto e il palazzo era andato a fuoco…
Alzò lo sguardo verso le mura…
C’era della gente in cima alle mura!! Delle guardie?
“Ehi!!!!!! Ehiiiii!!!” gridò
Le sentinelle dovevano averla sentita…
“Ehiiiiii!!!”
Una di loro parve muoversi… si era voltata verso di Nan!!
La ragazza agitò la mano con foga. La guardia per tutta risposta le rivolse un saluto militare e si rimise nella stessa identica posizione di prima.
“Niente da fare” pensò Nan “sono chiusa in trappola…”
Mille congetture le si facevano stada nella mente… una più strana dell’altra; man mano che il tempo passava si sentiva sempre più inquieta, sempre più angosciata… Rientrò nella camera, si mise a sedere sul letto cercando di riordinare le idee… ormai era mattina, una solare mattina d’estate…

Click!

Un rumore la scosse dai suoi pensieri, una chiave che girava nella serratura… qualcuno stava entrando.
Nan si voltò verso la porta. Si stava aprendo…
La ragazza si alzò.
Fil era appena entrato nella stanza, visibilmente agitato.
“Dico, sei impazzita??!?” le chiese fuori di sé. “Mettersi a gridare in quel modo!! Bella figura mi fai fare  proprio il primo giorno!”
Nan era troppo sorpresa per riuscire a controbattere.
Fil le stava davanti e le parlava come se non fosse successo niente!
Non era il solito Fil però…
Indossava una camicia bianca decorata finemente e dei calzoni scuri sopra degli stivali neri di pelle; non propriamente gli abiti “da lavoro” con cui era abituata a vederlo; i capelli poi erano pettinati e in ordine…
Sembrava molto sicuro di sé, e si era rivolto a lei come si fa ad una bambina inesperta che si è appena comportata da maleducata.
Nan indossava ancora l’abito da notte chiaro a maniche corte che aveva anche alla fattoria, era spettinata, pallida, spaventata…
“Dove siamo?? Dove sono gli altri??” gli chiese.
Fil le sorrise.
“Gli altri? Gli altri sono lontani miglia da noi!! Ed è bene che ci rimangano!! Siamo al palazzo di Lord Necros!!”
Nan spalancò gli occhi completamente spiazzata dalla rivelazione.
“Come ci siamo arrivati?? E’ lontanissimo dalla fattoria…” si mise una mano tra i capelli, “sto ancora sognando??” si chiese.



Fil si mise a ridere e proseguì: “Che tu ci creda o no Lord Necros ci ha trasportati quì in pochissimo tempo con la sola forza della sua volontà!”
“Che diavolo hai combinato?? Che è successo?? Come stanno Kei e gli altri?? Che hai fatto??” Nan era fuori di sé! Era davanti a Fil così calmo e a suo agio da rederla ancora più furiosa. Le domande le venivano fuori senza tregua…
“Ti vuoi calmare?” le chiese.
“Calmarmi???!!!” gli urlò lei di rimando “come puoi chiedermi di stare calma?? Mi sveglio in un posto sconosciuto, non so come ci sono arrivata né chi mi ci ha portato!! I miei amici sono scomparsi, non so come stanno, Kei ieri sera stava male!! Chiedo aiuto e non ottengo risposta!! Poi arrivi tu, vestito di tutto punto e mi dici di stare calma???” fece per voltarsi, Fil l’afferrò per le spalle con forza, quasi con rabbia per la reazione di lei.
“Se non ti calmi non potrò spiegarti niente!! Lo vuoi capire??”
Nan tacque. Fil, con una strana luce negli occhi si affrettò a continuare: “Lord Necros ha visitato i miei sogni durante la notte, mi cercava da anni, mi voleva al suo fianco!! Al suo fianco per la conquista di Noari!!”
La mente di Nan cominciò a vacillare… Kei non era riuscita a resistere alla fine… Come stava Kei?
E se Kei fosse… NO NO, non poteva neanche pensarci!!
Fil continuava con le sue spiegazioni, man mano che proseguiva Nan scorgeva una nuova luce in lui… Fil era semplicemente entusiasta…
Sentì le guance inumidirsi, si era messa a piangere, Fil l’aveva voluta portare lì a tutti i costi!! L’aveva trascinata in un posto a lei completamente estraneo!! Non si era nemmeno chiesto se lei lo volesse o meno!! L’aveva portata lì, punto e basta!!!
“Con che diritto mi hai trascinato in tutto questo??” gli chiese piangendo “non voglio aver niente a che fare con te!!!”  
Fil sembrava quasi offeso.
“Volevo che tu condividessi con me questa fortuna! Dovresti essermi grata!!”
“Esserti grata per aver abbandonato Kei e i nostri amici in un momento difficile? Aver voltato loro le spalle proprio dopo che erano stati così gentili con noi???”
Fil adesso era indignato, livido…
“Gentili??!! Kei e Tares?? Ah ah ahahaha!!” la sua risata era volutamente sarcastica “Cosa avrebbero fatto di così gentile per me, sentiamo!! La vuoi sapere la verità Nan?? “ la fissò direttamente negli occhi, quasi come se volesse dare ancor più risalto a ciò che diceva :
“Mi hanno ingannato per tutto questo tempo!!! CI hanno ingannati!! Hanno ingannato tutti!! Volevano tenere nascosta la mia presenza a Lord Necros!! Ecco cosa volevano!! Volevano impedirmi di tornare a occupare il posto che mi spetta dalla nascita!!”
“Ha scoperto tutto!!” pensò Nan sgomenta mentre Fil spiegava minuziosamente ogni dettaglio.
Proprio tutto no… sembrava che Lord Necros non avevesse accennato ai poteri del ragazzo…
E forse, visto l’indole di Fil, era meglio così… pensava lei.
Il ragazzo tacque un attimo, poi, soppesando le parole, proseguì:
“La <povera-piccola-Kei> si è ammalata perché usava tutto il suo potere mentale per nascondere la mia presenza a Lord Necros e io lì come uno scemo a vegliare su di lei!! Chissà quanto si compiaceva mia sorella delle mie premure mentre lei mi ingannava!!”
Nan parve ancora più stupita.
“Cosa??”
Kei? Sorella?? Ma che??




“Inutile che tu mi guardi in quel modo Nan!” sussurrò beffardo Fil “E’ la verità!! Kei è mia sorella! La sorella che credevo morta da più di dieci anni! Ha mutato anche il colore dei suoi occhi per diminuire le nostre somiglianze!!”
Kei questo non glielo aveva detto… Non era stata del tutto sincera con lei… Perché?
Bhé, di sicuro Kei avrà avuto le sue ragioni! Poi chi vorrebbe un fratello come Fil??
Fil continuava a raccontare… Kei si chiamava Daphne in realtà e lui… lui era un nobile un tempo…

Lord Helil Nuel.

Helil… Fil si chiamava Helil…
“… non desidero essere chiamato con il mio nome da schiavo! Chiamami Helil d’ora in poi! Chiamami con il mio vero nome!”
In quel momento le apparve così pieno di sé... così sicuro che…Era semplicemente odioso!
Nan si asciugò le lacrime e lo guardò severamente negli occhi.
“Va bene H-e-l-i-l” scandì ogni lettera con tono provocatorio, “mi vuoi spiegare  perché mi hai trascinato in tutto questo? Perché??”
Helil le sorrise:
“Ancora non lo hai capito Nan? Ti voglio al mio fianco! Il generale Helil Nuel e la sua splendida Lady.”
Una molla sembrò scattarle in testa…
“Tu mi hai portata qui per…” non riusciva a terminare la frase, non riusciva a credere che lui.. !!!!
“…perché tu diventi la mia donna!” Helil l’attirò a sé quasi per confermare quanto aveva appena detto, le accarezzò i capelli, le mise una mano sulla guancia e si avvicinò con il viso… Nan per tutta risposta gli diede uno schiaffo e si allontanò da lui.
“Non pensarci neppure!!”
“Adesso stai esagerando Nan!! Non ti immaginavo così ingrata!” tuonò Helil “ti offro una vita di ricchezze chiedendo ben poco in cambio e tu la vorresti rifiutare?? Voi plebei proprio non capite!!
Ti impedirò di fare questo errore!! A qualunque costo! Ho rischiato molto per averti! Sono responsabile della tua condotta a palazzo! Ho già dato ordine di non farti uscire dalle mura del castello!”
“Cosa???!! Rinchiusa in quell’enorme gabbia???” pensò con orrore la ragazza.
“Non puoi farmi questo, Fil!!”
“Posso eccome Nan!! Adesso sei mia, mia capisci?? Non ti azzardare a provare a scappare o a commettere gesti sconsiderati!” la fissò con ferocia “ti avviso… so dove si trovano Daphne Yago e Tares… basta un mio ordine e le truppe vicino ad Hatte attaccherebbero la fattoria uccidendoli senza problemi… Avrei tutte le ragioni del mondo per volere la loro morte! Mi hanno ingannato!!”
La stava ricattando nella maniera più meschina, era in trappola!! Nan lo fissò con disprezzo, abbozzò un sorriso beffardo:
“La storia del -condividere la mia fortuna con la tua- è durata poco…” gli fece notare la ragazza “tu vuoi solo un trofeo da ammirare e con cui trastullarti un po’ Fil, non è vero?”
Questa volta fu lui a darle uno schiaffo, Nan non se lo aspettava e cadde a terra.
“ Come osi giudicarmi in questa maniera??!!”
La ragazza alzò lo sguardo verso di lui e lo fissò con disprezzo.
Gli occhi di Helil erano così freddi, glaciali… il ragazzo sospirò rassegnato.
“Vedrai che ti abituerai ben presto alla tua nuova condizione! Piacerà anche a te, fidati!”


Nan chinò la testa lasciando che i capelli le coprissesero parzialmente il volto: aveva ripreso a piangere, le sembrava di vivere in un incubo… condannata a stare lì rinchiusa in una prigione dorata … assieme ad un uomo che si proclamava il suo salvatore e che invece era il suo carnefice!
Helil si chinò per aiutarla a rimettersi in piedi, la prese per un braccio e la attirò verso di sé.
“Manderò una domestica per darti una mano nel vestire…”
Nan taceva, si limitava a singhiozzare sommessamente.
“Non conosco ancora i miei impegni per i prossimi giorni, ma ti prometto che cercherò di starti vicino il più possibile…” le asciugò le lacrime “dovremmo anche continuare le lezioni per leggere e scrivere!” non ottenne risposta, Nan sembrava troppo occupata a piangere.
Era troppo! Lui si stava dando da fare per lei!!
“Mi ascolti o no??!!” urlò.
“Ti ascolto F.. Helil” gli rispose con astio lei “ti ascolto!! Continua pure a indorare la pillola, continua!!”
Helil le prese il viso tra le mani con fermezza:
“Pensala come ti pare!! A questo punto non mi importa!! Io SO che cambierai idea!” gli occhi di lui erano alla stessa altezza dei suoi, la stava fissando con una certa soddisfazione; “ricordati però di una cosa…” si avvicinò ancora di più, i loro visi si sfioravano: “la vita di tre persone è nelle tue mani! Sai bene a chi mi riferisco!!” le sorrise “se continui con il tuo atteggiamento da ingrata non esiterò ad ucciderli!!! Tutti e tre!! Ricordatelo!!!”
Nan era arrivata al limite… qui si trattava della vita di tre persone… non poteva continuare a opporsi… che senso aveva ormai? Tutto era già deciso… Lord Necros aveva ottenuto ciò che voleva, Helil idem… Tutti gli sforzi di Kei, tutti i sacrifici di Tares… tutto era finito in una nuvola di fumo!
“Va bene…” rispose tra le lacrime “ma promettimi che veramente non farai loro del male né lascerai che altri glielo facciano!”
Alla fine si era arresa!
“Almeno gli altri saranno salvi, almeno loro vivranno!” pensò.
“Finalmente ti vedo ragionare!” sospirò Helil, poi, fissandola direttamente negli occhi aggiunse; “ti giuro che rimarranno in vita…” adesso pareva guardarla in maniera diversa, non c’era più quella luce gelida nei suoi occhi, anzi…
Le passò le mani nei capelli, quasi a volerglieli sistemare : Nan in effetti era compleatamente spettinata; continuò a non distogliere lo sguardo, poi, come preso da un impulso improvviso si protese verso di lei e la baciò. Nan non oppose la benchè minima resistenza, e del resto, quando si era arresa si era anche rassegnata a diventare <la sua donna> come le aveva detto lui…
Helil si ritirò indietro quasi subito.
“Perdona l’ardire, non so cosa mi è preso!”
Nan lo guardò confusa.
Le chiedeva scusa per averla baciata? Ma se l’aveva appena ricattata pretendendo obbedienza?!!?
“Appena posso tornerò da te! Te lo prometto! Asciugati quelle lacrime e stai tranquilla, andrà tutto nel migliore dei modi!” si voltò e si diresse verso la porta.
Sulla soglia la fissò ancora un attimo e poi chiuse la porta -a chiave- dietro di sé.
Nan si mise a sedere sul letto, continuava a fissare la porta e non riusciva a smettere di piangere.

In trappola… senza via d’uscita… ma almeno gli altri si sarebbero salvati.
Festeggiamo i "100 viewed" con il Capitolo 8. ^_________^

Cap. 7
© 2008 - 2024 LauraMomiji
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