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Helil - Capitolo 5

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Yago, Fil e Nan camminarono per tutta la notte, si diressero verso Ovest; la città di Deras era molto lontana, ma quella non era la loro destinazione precisa, ad essere sinceri non avevano affatto una destinazione verso cui dirigersi…
Fil e Yago indossavano solo dei pantaloni leggeri, chiunque poteva capire che erano schiavi in fuga, solo Nan sembrava una semplice popolana nell’abbigliamento, ma era una ragazza e non poteva certo andarsene in giro da sola in quei luoghi.
Dove potevano trovare rifugio? Esisteva un luogo per ricominciare da capo a vivere?
Nan non pensava ad altro…
Quella notte le sue poche certezze erano andate in frantumi, Lord Shiris era morto, l’uomo che l’aveva accolta e le aveva offerto una vita migliore, una possibilità di vivere con dignità era stato ucciso…
La casa dove lei viveva era stata distrutta, molti dei suoi piu’ cari amici erano morti, non le rimaneva niente, niente…
Anche Curtis era morto…
Curtis… il pensiero di non poter piu’ sentire la sua fragorosa risata, di non poter piu’ vedere la sua figura imponente, di non sentire piu’ la sua presenza rassicurante… era terribile… eppure…
Anche Curtis era morto…
Yago e Fil erano con lei, certo, almeno non era da sola, di Yago lei si fidava, era uno dei suoi migliori amici, ma Fil… no… non poteva avere fiducia in lui… Si era dimostrato un ingrato, si era fatto scudo di Curtis per sopravvivere, aveva detto chiaramente che li seguiva solo perché non conosceva il continente di Noari…
Che razza di persona era Fil?
Perchè lei continuava a provare pena per quel ragazzo?
Per quello che avevano scoperto su di lui?
Solo per quello? Anche adesso, dopo tutto quello che era accaduto… Perché le faceva pena??

Il cielo cominciava a schiarirsi, l’alba era ormai prossima… quanto distava ancora Deras? Era giusto andare là?
Oppure dovevano proseguire piu’ a Nord verso l’estremità più esterna della Piana di Duny?
Nan cominciava ad avvertire la stanchezza, per quante ore avevano camminato?
Anche Yago e Fil dietro di lei sembravano stanchi, continuavano a camminare in silenzio, Fil teneva in mano la spada corta che Lord Shiris aveva dato a Nan, lui sapeva usare una spada, li avrebbe difesi?
Nan conosceva la risposta… non era difficile intuirla… Fil avrebbe usato quella spada per difendere se stesso…
“Basta!” si impose mentalmente la ragazza, “disperarsi è controproducente, dobbiamo andare avanti e sperare di trovare qualcuno disposto ad accoglierci, sappiamo lavorare e guadagnarci da vivere! Qualcuno troveremo! Ne sono sicura! Curtis ha dato la vita per salvarci… non voglio che sia morto per niente!!”
Con questi pensieri continuò a camminare… si stavano avvicinando ad alcune fattorie nei pressi del fiume Veb…
“Chissà magari qualcuno potrebbe aver bisogno di noi…”


Con questa flebile speranza Nan cercava di distogliere i suoi pensieri dalla stanchezza che continuava a crescere…

***

“TARES!!!”
Daphne lo stava chiamando, lo chiamava con il nome che lui aveva scelto di avere per nascondersi…
“TARES!! Ti vuoi svegliare??” la ragazza continuava a chiamarlo, doveva essere terribilmente tardi a giudicare dalla sua insistenza…
Tares aprì gli occhi, la sua stanza era ancora in penombra, una flebile luce la illuminava; era Daphne con una lampada in mano, la ragazza sembrava molto agitata…
“Kei…” sospiro’ Tares “è ancora notte… Perché mi hai svegliato? E’ successo qualcosa?”
Si alzò stancamente dal letto, Daphne pareva davvero sulle spine…
“Helil!!!” proruppe la ragazza “Helil si sta dirigendo verso di noi!!! Lo sento!! Deve essere successo qualcosa, sento la sua presenza, lo sento avvicinarsi piano piano… Sta per arrivare qui!!!
Tares… Ti prego aiutami! Che devo fare? Non posso lasciarlo andare chissà dove… il potere potrebbe risvegliarsi in lui... Necros potrebbe percepirlo e attirarlo a sé… Non voglio che questo accada!!”
Tares le poggiò la mano sulla spalla, la piccola Daphne pareva davvero smarrita…
In realtà Daphne sapeva cosa fare, di questo Tares era sicuro… aveva solo bisogno di una conferma, di un gesto di assenso…
“Allora fai in modo che venga da noi Kei…” fu la semplice risposta dell’uomo.
“Ma…” Kei era titubante “ma.. io non voglio che sappia che sono sua sorella… Non ancora almeno…”
“Bhè… mica devi dirglielo per forza?!” disse Tares.
“Ci somigliamo troppo.. soprattutto nel colore degli occhi… per i capelli… bhè con il fatto che stanno schiarendo, non credo ci siano problemi.. ma gli occhi… bhè.. chiunque se ne renderebbe conto… a meno che… aspetta.. fammi fare una prova…”
Kei chiuse gli occhi, parve concentrarsi intensamente, rimase immobile per qualche secondo poi li riaprì… erano diventati completamente neri… non si riusciva a distinguere la pupilla dall’iride…
“Così secondo te può andar bene?” chiese la ragazza rivolgendosi a Tares.
“Direi proprio di sì…” rispose Tares “In più puoi contare anche sul fatto che lui non ti vede da ormai quasi 11 anni… Però…” Tares si interruppe un attimo “sei sicura di resistere a lungo usando costantemente il potere per nasconderti sia da Necros che da tuo fratello?”
Kei sorrise.
“Tares, questo è niente… Non  mi affaticherò affatto… se poi Helil non manifesta il suo potere il problema non si pone! Tranquillizzati!”
Tares sospirò.
“E sia…” disse accarezzandole la testa con affetto “prepariamoci ad accogliere tuo fratello senza destare troppi sospetti… io ti aiuterò!”
Kei gli getto’ le braccia al collo piena di gratitudine, Tares ricambiò l’abbraccio con lo stesso slancio che avrebbe avuto un padre verso la figlia.



***




Lo scrosciare dell’acqua.. dei passi in lontananza…
Fil si svegliò.
Il sole era alto nel cielo, Yago e Nan dormivano ancora accanto a lui.
Si erano stesi a riposare sulle sponde del fiume Veb, all’ombra di una grossa quercia.
Fil non era riuscito ad addormentarsi del tutto, adesso era stato svegliato da un rumore di passi.
Rimase in attesa, con l’elsa della spada in mano…
Erano passi leggeri, si stavano avvicinando molto lentamente, senza fretta…
Fil riusciva adesso a scorgere una figura in controluce.
Sembrava una ragazzina…
Si dirigeva proprio verso di lui, ma piano piano, sicuramente era solo incuriosita dalla presenza di forestieri.
Adesso riusciva a distinguere meglio la sua figura.
Era molto giovane, con dei lunghi capelli biondi, quasi bianchi da tanto erano chiari, che le ricadevano ad onde lungo la schiena.
La ragazzina continuava ad avanzare, aveva con se un piccolo cesto di vimini colmo di frutta.
Fil si alzò in piedi senza capirne bene il motivo, ben presto la ragazza fu davanti a lui, gli sorrise.
“Chi sei?” gli chiese “da dove vieni? Non mi sembra di averti mai visto da queste parti…”
Poi volse lo sguardo verso Nan e Yago, e si rivolse nuovamente a Fil.
“Sono tuoi amici?”
La ragazza aveva due occhi nerissimi e uno sguardo indagatore.
“Mi chiamano Fil” le rispose “io e questi due siamo in cerca di un posto dove alloggiare, non abbiamo soldi, ma possiamo pagarci il vitto e l’alloggio lavorando…”
“E’ incredibile, guarda cosa sono arrivato a dire!!! Per un po’ di cibo e un posto dove stare sono arrivato a propormi io stesso come servo!!” pensò con amarezza Fil.
Si accorse che la ragazza lo stava fissando attentamente… ebbe la sgradevole sensazione di essere diventato trasparente.
“Sono tuoi amici?” ripetè lei.
“Amici?” Fil sorrise “NO, sono solo compagni di viaggio, nient’altro…”
“Capisco…” lo sguardo di lei fu attirato dalla spada che Fil teneva in mano.
“Questa serve per difesa!” si affrettò a giustificarsi il ragazzo “non abbiamo cattive intenzioni.”
“Ti credo” lo rassicurò la ragazza “io mi chiamo Kei… Abito qui vicino con mio zio.
Siamo soli e abbiamo una piccola fattoria… Ci sarebbe proprio bisogno d’aiuto! Se volete possiamo offrirvi vitto e alloggio in cambio di mano d’opera.”
“Meglio di niente…” pensò Fil.
“Va bene!” le rispose “Accetto l’offerta.”
Kei si avvicinò a Nan e a Yago e li svegliò scuotendoli dolcemente alla spalla.
I due erano ancora molto stanchi e assopiti, ma eccettarono l’offerta della ragazza ben volentieri…
Non ci pensarono due volte!
Sembrava caduta dal cielo!
Senza porsi troppe domande seguirono Kei verso casa sua.

Durante il tragitto Kei spiegò ai tre che lei e suo zio si erano trasferiti in quel luogo da non molto tempo, la fattoria era difficile da gestire in due, e loro avevano bisogno di mano d’opera, potevano offrire vitto e alloggio e anche un po’  di denaro.
A Nan l’offerta pareva un sogno, i cupi pensieri che l’avevano perseguitata erano fuggiti, si sentiva nuovamente piena di speranza ed energia!

Yago appariva tranquillo, mangiava con soddisfazione la frutta che Kei gli aveva offerto. “Ah… Curtis! Se solo anche tu fossi con noi… Vedi? Siamo salvi…”
E Fil?
Fil non lasciava trasparire alcuna emozione dal suo volto…
Un posto valeva l’altro per lui…
Almeno adesso non era piu’ uno schiavo…
Da parte sua non poteva che ringraziare chi aveva attaccato il palazzo di Lord Shiris!
Lo aveva liberato da una condizione insopportabile…

***

I tre vennero accolti da un uomo sulla quarantina, di nome Tares: era lo zio di Kei.
Era un uomo alto dai capelli completamente bianchi, il suo sguardo fiero e imponente non sembrava affatto quello di un semplice contadino.
Lui e Kei non si somigliavano molto per essere parenti…
La cosa fu subito chiarita: Kei era orfana e Tares si era preso cura di lei sin da quando era piccola, non c’erano legami di sangue tra i due…

Kei aveva detto loro il vero, la fattoria aveva bisogno di più braccia per essere portata avanti con profitto, suo zio spiegò ai nuovi arrivati quello che aveva intenzione di fare.
Nan e Yago ascoltavano attenti mentre si rifocillavano alla tavola preparata da Kei.
Fil mangiava in silenzio apparentemente immerso nei suoi pensieri.
Tares aveva anche un po’ di abiti vecchi per Fil e Yago, in attesa di comprarne di migliori si poteva ripiegare su quelli…
La stessa cosa valeva per i vestiti dimessi di Kei.
Per l’alloggio Yago e Fil avrebbero dormito nella stanza di Tares, abbastanza grande per contenere tre letti, Nan si sarebbe sistemata con Kei…
Cominciarono i preparativi per le stanze, il resto del giorno passò in fretta, in tarda serata tutto era pronto per i tre nuovi arrivati.
Yago aveva constatato in prima persona la gentilezza di Tares e Kei, erano persone di cui ci si poteva fidare! Ne era sicuro!
“Degli ottimi padroni!”  pensò.
Poi sorrise tra sé, no… questa volta non era uno schiavo… non lo sarebbe stato più…
Quella nuova consapevolezza quasi lo spaventava… ma gli infondeva anche una sensazione mai provata prima… era libero… sarebbe rimasto lì da Kei e Tares non perché costretto… ma perché lo voleva lui!
Finite di sistemare le stanze per la notte Fil Yago e Nan si apprestarono a passare la loro prima notte alla fattoria… nella loro nuova casa.
I tre si diresserero nelle rispettive stanze, Kei e Tares dovevano finire di sistemare delle cose e sarebbero andati a dormire più tardi.
Nan si distese nel suo letto, accanto a quello di Kei, si sentiva confusa, era anche molto stanca, troppe cose erano accadute… in troppo poco tempo…
Non riusciva ad abbandonarsi completamente al sonno… c’era qualcosa che non la convinceva in tutto questo… le sembrava tutto troppo facile…
Kei e Tares erano indubbiamente delle brave persone, eppure…
Come mai avevano accolto dei perfetti sconosciuti in casa?

Sconosciuti chiaramente vestiti da schiavi e per giunta armati!
No… la cosa non le tornava…
Eppure… Kei e Tares sembravano così in buona fede…
Ecco… giusto! Sembravano!
Si alzò per fare due passi, per schiarirsi un po’ le idee; si incamminò nel corridoio e si accorse che dalla cucina provenivano delle voci… Erano Kei e Tares, che non erano ancora andati a dormire.
“E così e’ proprio lui! Alla fine l’ho visto con i miei occhi!”
“E’ la voce di Tares.” Pensò Nan.
“Te l’avevo detto che si stava dirigendo verso questi luoghi… Lo avevo percepito chiaramente!”
“Questa e’ Kei… Ma di chi sta parlando??!” si chiese nuovamente Nan.
“Adesso dobbiamo solo sperare che in lui il potere non si manifesti… in questa modo sara’ al sicuro! Necros non percepirà mai la sua presenza se il potere rimarrà sopito.”
“Quei due ragazzi che sono con lui sono proprio delle brave persone…” constatò Tares “probabilmente erano schiavi anche loro e sono fuggiti come lui…
Non sospettano niente…
non hanno capito che tu li stavi apettando.
E lui…  Fil… bhè non saprei… sembra così freddo e distaccato… magari non è crudele come pensi tu.
E se tu risvegliassi in lui il potere? Magari si unirà a noi per contrastare Lord Necros!”
“Impossibile!” lo interruppe Kei “lui vuole solo dominare gli altri! Si è fermato da noi perché non sa dove andare, se avesse l’opportunità di ottenere potere da Lord Necros non esiterebbe a seguirlo, di sicuro non seguirebbe noi… cosa gli potremmo offrire… lui brama il potere, ma e’ troppo vigliacco per agire da solo, ha bisogno di appoggiarsi ad altri…
Lord Necros sarebbe l’ideale per lui…
No Tares!!! Fil non deve saperne niente e il suo potere deve assolutamente rimanere sopito!! A tutti i costi!!”
“Stai diventando severa nel giudicare le persone kei…” pensò a voce alta Tares.
“No… Sono solo realista…” fu il secco commento della ragazza.

Nan si allontanò cercando di non fare rumore e tornò  nella stanza di Kei.
Forse era stato un grosso errore accettare l’offerta di quelle due persone.
Loro li aspettavano… aspettavano l’arrivo di Fil…
Ecco perché era stato tutto così facile…
Kei e Tares li stavano ingannando?
Possibile che delle persone a prima vista così gentili e tranquille potessero tramare alle loro spalle?
No… era impossibile…
Eppure…



***


Kei diede la buonanotte a Tares, con la lampada in mano si diresse verso la sua stanza.
Si aspettava di trovare Nan profondamente addormentata, ma con sua grande sorpresa la trovò seduta sul letto, avvolta nell’oscurità della stanza.
Kei alzo’ la lampada verso la ragazza “Sarebbe meglio che tu cercassi di dormire, sarai stanca…”
“E’ vero! Sono stanca!” rispose seccamente Nan “ ma è necessario che ti parli con chiarezza.

Ho ascoltato la tua conversazione di poco fa con Tares.”
Kei sospirò, ma non appariva turbata dalla rivelazione.
Nan continuò: “Di chi parlavate? Di Fil vero? Lo stavate aspettando? Per quale motivo?
Mi rifiuto di pensare a voi come a delle persone che tramano alle spalle di qualcuno… ma la conversazione che ho sentito prima… bhè ammetti che ho tutto il diritto di essere preoccupata per la mia sorte e per quella dei miei amici!!”
“Avrei voluto non dirtelo Nan…” ammise mestamente Kei “Tares ne voleva parlare solo con Yago… Credimi comunque: non abbiamo cattive intenzioni, l’ultima cosa che vogliamo è tradire la vostra fiducia!!”
Ci fu un attimo di silenzio, poi la ragazza parlò:
“Voglio crederti…” confessò Nan “ma voglio che tu mi dia dei motivi per farlo…”
“Anche se dovessimo stare tutta la notte a parlare?” chiese con un tono di sfida Kei.
“Anche se dovessimo stare tutta la notte a parlare!” rispose Nan con complicità.
Sentiva che doveva fidarsi di Kei, voleva darle la possibilità di spiegarsi, non se ne sarebbe pentita: ne era sicura.
Non c’era un motivo particolare, ne era sicura e basta!
***
E continuiamo con il quinto capitolo...

Capitolo 4
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